Un dolce ritorno al futuro. Piacevole ma immediato, senza perdere tempo. Perché il Sassuolo in Serie B ha corso troppo veloce, quasi avesse fretta, centrando la promozione in serie A cinque giornate prima della naturale conclusione del campionato. Quella che un anno fa sembrava la canonica discesa infernale di una retrocessa – le compagne di viaggio Salernitana e Frosinone sono rispettivamente terzultima e dodicesima – ha preso le tinte di una tranquilla gita fuori porta. E la macchina neroverde il pilota Fabio Grosso ha deciso di parcheggiarla in serie A con largo anticipo, giusto per essere sicuro, come pure aveva fatto con il Frosinone due anni fa. Dopo la vittoria nel derby contro il Modena di ieri, decisivo il pareggio di oggi per 2-2 dello Spezia terzo (ora a -16 dalla capolista) a Mantova.

Le uniche sconfitte – 4 – sono arrivate tutte contro grandi squadre (Cremonese, Pisa, Spezia e Palermo), ma il ritmo tenuto col resto del gruppo ne ha attutito la gravità. Certo, rimane intatto il primato del Benevento – promosso sette turni prima della fine nel 2020 – ma la strada tracciata verso la serie A dal Sassuolo merita comunque di essere ripercorsa e studiata. Come fosse un modello per le altre squadre. A cominciare dai numeri sul campo. Quelli di un attacco travolgente (73 gol fatti, oltre due a partita), guidato da Laurienté (secondo in classifica marcatori con 15 reti), Mulattieri (9) e Pierini (10), neanche fosse un titolare fisso. Senza dimenticare il sempre (nero) verde Berardi, che dopo il brutto infortunio al tendine d’Achille ha rimesso in testa la corona di assistman (12 in 25 partite).

Aprile 15, 2025

About The Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *