Rodri vince il Pallone d’Oro 2024: lo spagnolo ha la meglio su Vinicius «Sono un ragazzo normale». Lautaro settimo

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La vera cosa eccezionale è un fuoriclasse che ha scelto di essere normale: niente social, niente tatuaggi, niente “creste”, fidanzato e fedele a una ragazza (Laura) incontrata all’Università, la laurea in Business Administration and Management. Rodrigo Hernàndez Cascante, detto Rodri, dal 2018 centrocampista di lotta e di governo del Manchester City, una sfilza di titoli tra club e nazionale, nato a Madrid il 22 giugno 1996, giorno in cui Spagna e Inghilterra si affrontavano a Wembley nei quarti dell’europeo – quando si dice il destino -, non è solo il Pallone d’Oro 2024: è anche un ritorno sulla terra in un mondo che vive, da tempo, in un’altra galassia.

Rodri, reduce da un gravissimo incidente al ginocchio destro avvenuto il 22 settembre in City-Arsenal, è salito sul palco con le stampelle. Un campione ferito, che ha toccato il cuore delle persone con un discorso bello e onesto: “Oggi tanti amici mi hanno scritto e mi hanno detto che il calcio ha vinto per aver dato visibilità a tanti centrocampisti che hanno svolto un lavoro nell’ombra e oggi, finalmente, viene alla luce. Vorrei raccontare un aneddoto sul percorso che mi ha portato fin qui. A 17 anni feci le valigie per coltivare un sogno: andai al Villarreal per giocare in prima divisione. Ricordo che un giorno dissi “Basta”Chiamai mio padre piangendo, con la sensazione che tutto fosse finito, che avessi investito tutta la mia vita per realizzarlo, ma sembrava che il sogno stesse sfumando. Papà mi rispose: “Se siamo arrivati ​​qui, non getteremo la spugna”. Da quel giorno, la mia mentalità è cambiataSono un ragazzo normale, con valori normali, che studia, che cerca di fare bene le cose e non presta attenzione agli stereotipi fuori dal calcio. Voglio ringraziare la persona più importante della mia vita, Laura. Questo premio mi viene assegnato nello stesso giorno del nostro avversario. Sono otto anni esatti che stiamo insieme. E’ anche merito suo, se oggi sono qui”.

La voce della vittoria del centrocampista spagnolo si era già sparsa nel primo pomeriggio tant’è che il Real Madrid non arriverà a Parigi. Vinicius non vincerà, non lo farà neppure Dani Carvajal. La rottura politica con la UEFA che ha l’egida del premio assieme a France Football è definita e forse pure definitiva. Florentino Perez incrocia le braccia e blocca i decolli: cinquanta persone del Real Madrid restano a terra e poco importa se poi vinceranno il Premio come miglior squadra, se Kylian Mbappe condividerà con Harry Kane il Premio Gerd Muller e se Carlo Ancelotti vincerà quello come miglior allenatore della stagione 2024. La Grande Onta si è consumata, e pure la grande vergogna e il grande imbarazzo. I vincitori dei Blancos vengono annunciati e al Theatre du Chatelet di Parigi nessuno sale sul palco. Tra i primi quattro ci sono tre dei Blancos ma al teatro c’è solo uno. Rodri.

La reazione di Vinicius

«Se necessario, farò dieci volte di più. Non sono preparati». Vinicus affida ad una frase in portoghese sui social la propria reazione per la mancata vittoria del Pallone d’Oro assegnato invece alo spagnolo Rodri. L’attaccante brasiliano del Real Madrid non ha partecipato a Parigi alla cerimonia di consegna del trofeo, adeguandosi alla decisione di tutto il club «blanco» presa in segno di protesta per la mancata assegnazione del trofeo ad un giocatore «merengue».

Aprile 2, 2025

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