Nations League | L’Italia si sveglia tardi: in Germania finisce 3-3. Azzurri eliminati; in semifinale vanno i tedeschi

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Un’Italia dai due volti pareggia in Germania 3-3 e va fuori dalla Nations League. Reazione della nazionale italiana importante nel secondo tempo che recupera da 3-0 a 3-3, seppur ci siano state diverse proteste per quel rigore assegnato e poi revocato da Marciniak. Segnano nel primo tempo Kimmich, Musiala e Kleindienst poi nella ripresa Kean fa doppietta e Raspadori pareggia su rigore. Ora Spalletti troverà la Norvegia nel girone di qualificazione al Mondiale 2026.

Entrambe le squadre presentano quattro novità rispetto all’andata di giovedì a San Siro. Spalletti dà forza e centimetri alla difesa con Gatti insieme a Buongiorno e Bastoni, Di Lorenzo va a destra al posto di Pellegrini, a centrocampo Ricci garantisce più qualità al posto di Rovella, mentre alle spalle di Kean c’è Maldini e non Raspadori. Nagelsmann gioca a specchio, con la difesa a tre, Mittelstadt a sinistra, a tutta fascia, Musiala e Sané alle spalle di Kleindienst.

La Germania parte forte con Mittelstadt prima e Goretzka poi subito pericolosi. Il Signal Iduna Park ribolle e i tedeschi sono spinti a pressare altissimi. Gli azzurri faticano a palleggiare, ma alla prima verticalizzazione di Barella per Di Lorenzo, Tah rischia l’autogol per anticipare Kean a centro area. È solo un lampo perché non riusciamo a ripartire: la linea difensiva guidata da Tah è a metà campo e siamo schiacciati nella nostra metà campo, a volte addirittura nella nostra trequarti. L’Italia è in balia dei padroni di casa che sono più aggressivi e non ci concedono le occasioni avute a San Siro: proviamo a pungere solo con qualche verticalizzazione innocua per Kean e su una di queste finiamo addirittura per sbilanciarci troppo e per subire un contropiede concluso da un fallo di Buongiorno in area su Kleindienst. Rigore netto e trasformazione di Kimmich per l’1-0. In campo c’è una sola squadra e per ritardare di qualche secondo il raddoppio ci vuole un miracolo di Donnarumma, che alza sopra la traversa un colpo di testa di Kleindienst. Il raddoppio però arriva sul successivo calcio d’angolo: Gigio si lamenta con i compagni e tutti ignorano quello che sta succedendo: Kimmich che affretta la battuta dalla bandiera e serve Musiala nell’area piccola: è 2-0 per i tedeschi. ma non finisce quì, perché prima dell’intervallo arriva anche il 3-0: palla persa sull’asse interista Bastoni-Barella, Kimmich arriva al cross da destra e Kleindienst di testa sovrasta Di Lorenzo. Donnarumma ci arriva, ma respinge quando la sfera ha già varcato la linea di porta.

L’Italia torna in campo per i secondi 45′ con Frattesi e Politano subentrati a Maldini e Gatti. Restiamo con il 3-5-2, ma a sostegno di Kean c’è Barella, mentre Politano dà più spinta a destra con Di Lorenzo che arretra nei tre dietro. Frattesi calcia male da buona posizione su cross di Udogie, mentre Kean sfrutta bene un errore di Kimmich per firmare il 3-1. La Germania ha già la testa in semifinale e smette di pressare. Nagelsmann prova a riattaccare la spina con Amiri, Gross e Adeyemi per Goretzka, Stiller e Sané, ma sono ancora gli azzurri a segnare con Kean che elude l’intervento di Tah e scarica in rete la sua doppietta. L’Italia, che ha pure Raspadori in campo per Tonali, preme ancora e Di Lorenzo viene steso in area da Schlotterbeck: per Marciniak è rigore, per il Var no e l’arbitro dopo la review torna sui suoi passi. Decisione dubbia destinata a far discutere che cambia il corso del match perché se fossimo andati sul 3-3 con la trasformazione dagli undici metri di Kean…

C’era calcio di rigore per l’Italia per fallo su Di Lorenzo da parte di Schlotterbeck ma l’arbitro decide di annullare la sua precedente decisione dopo un check al var dal monitor. Decisione molto dubbia

Donnarumma ci tiene in partita sulla punizione dal limite di Kimmich e Spalletti si gioca il tutto per tutto con Zaccagni e Lucca per Kean e Ricci. Nel recupero Mittelstadt ci regala un rigore per tocco di mano e Raspadori trasforma dal dischetto il 3-3, risultato che però non basta.

Ora testa al 6 giugno quando a Oslo gli Azzurri esordiranno nelle qualificazioni ai Mondiali del 2026 sul campo della Norvegia. Haaland e compagni ieri hanno travolto (5-0) la Moldova con la stessa facilità con cui i tedeschi hanno annullato nei 45 minuti iniziali un’Italia pallida e impaurita, che ha incassato dieci degli ultimi dodici gol sugli sviluppi di un calcio piazzato. Insomma, bene la reazione nel secondo round, ma nel primo dove eravamo? Un interrogativo sul quale riflettere….

Aprile 1, 2025

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