Milan-Lazio 1-2, decide il rigore di Pedro al 98′: polemiche rossonere, ma la classifica dice nono posto

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Finisce fra i fischi, con i tifosi che intonano il caro vecchio «andate a lavorare». La Champions ormai è sfumata del tutto: la Juve stasera potrebbe portarsi a +11, in più hanno vinto anche Fiorentina, Bologna e Roma, che ha scavalcato i rossoneri. La Lazio invece è in piena corsa e manda un segnale forte alle dirette concorrenti. Baroni giustamente gioisce, mentre Conceicao, che non sarà confermato a giugno, allarga le braccia. Beffa per la squadra di Conceicao, che perde in pieno recupero per il fallo di Maignan su Isaksen, abbastanza dubbio. Ma l’avvio è stato choc e la squadra ha mostrato i soliti errori. Contestazione dei tifosi.

Sempre più giù, sempre più in basso. La terza sconfitta consecutiva in campionato, una classifica inguardabile che dice nono posto, una stagione compromessa a inizio marzo, una contestazione sempre più feroce contro squadra, dirigenza, proprietà: il Milan non c’è più. Sui suoi resti passa anche la Lazio, grazie però a un rigore contestato, realizzato da Pedro al 98’ fra le proteste dei rossoneri, che in dieci per l’espulsione di Pavlovic erano riusciti a pareggiare in extremis con Chukwueze il vantaggio di Zaccagni nel primo tempo. Un finale amaro, amarissimo. Il Milan avrebbe meritato il pari, è stata una partita pazza che a un certo punto sarebbe potuta finire con qualsiasi risultato, ma la verità è che al Diavolo non è bastato un secondo tempo orgoglioso. Gli errori e i limiti di questo gruppo sono sotto gli occhi di tutti. E non da ieri. Uno show indecente per una squadra che, come queste improbabili maglie rosse, verdi e gialle in edizione speciale, non c’entra nulla col Milan.

Aprile 2, 2025

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