Maradona: l’avvocato mostra foto shock al processo, accusati 8 sanitari

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A poco più di quattro anni dalla morte di Diego Armando Maradona riprende in Argentina il processo contro sette degli otto imputati per il suo decesso, avvenuto per un arresto cardiaco quando il calciatore aveva solo 60 anni. Si è aperto con un colpo di scena il terzo processo per la morte di uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi: alla sbarra, a Buenos Aires, 8 persone, di cui 7 saranno giudicate in questa fase. Si tratta dei sette degli otto sanitari che ebbero in cura El Pibe de Oro fino alla morte avvenuta per arresto cardiaco il 25 novembre 2020, dopo un’operazione alla testa.  Sono accusati a vario titolo di “omicidio con dolo eventuale” e “negligenza medica” e rischiano fino a 25 anni di prigione.

© Ansa

In Aula, nel tribunale di San Isidro, alle porte di Buenos Aires, il Pm Patricio Ferrari, ha mostrato una foto di Maradona nel suo letto. Foto impressionante. Maradona che un tempo era rinomato per gli scatti, le improvvisazioni, la sua estrema velocità, abilità nel tenere la palla e portarla in rete, ha un corpo estremamente gonfio, il ventre abnorme.  Ingrossato si era mostrato varie volte negli ultimi anni, in “preda ai suoi demoni” come scrivono oggi i giornali argentini: gli eccessi, le dipendenze da alcol e droga avevano deformato il fisico. E gli psicofarmaci lo avevano reso alienato. 

“Chiunque tra gli imputati affermi che non aveva compreso quello che stava succedendo a Diego sta chiaramente mentendo. Le sue condizioni erano evidenti. Coloro che si sono presi cura di Maradona lo hanno ucciso” ha tuonato in aula il Pm mostrando la foto del cadavere di Maradona, con il suo ventre abnorme. “Così è  morto Maradona!” ha concluso alzando quell’immagine, in un video che è poi diventato virale sui social. Con le figlie di Maradona, Dalma e Giannina, che sono scoppiate a piangere. Accanto a loro anche Veronica Ojeda, ex compagna di Maradona e Jana, un’altra figlia. La scena era anche diffusa in diretta streaming sul canale Youtube della Corte Suprema di Buenos Aires, in Argentina, dove si adora Maradona come una specie di dio. Tra i suoi soprannomi “D10S” e “la mano de Dios” per una rete segnata, di mano, nei quarti di finale del Mondiale 1986.

Quali sono le accuse e chi sono i sanitari a processo

Nella sostanza l’accusa è convinta che i sanitari furono inadeguati nelle cure e che l’ex calciatore sia stato dimesso dall’ospedale troppo presto. Quando è morto, il 25 novembre 2020, Maradona si trovava in nella sua casa, in un ricco quartiere di San Andres a Tigres, una città a nord di Buenos Aires. Nella perizia si dice che il lavoro del team sanitario di Maradona era stato “inadeguato, carente e sconsiderato”.

Il processo era già iniziato nel 2021 e nel 2023, questa è la terza volta. Da oggi tornano alla sbarra a e si approfondisce il ruolo del neurologo personale di Maradona Leopoldo Luque – colui che aveva effettuato l’operazione alla testa – della psichiatra Agustina Cosachov, che aveva prescritto i farmaci, di Carlos Diaz, specialista in dipendenze a causa dell’alcolismo dell’ex atleta,di Nancy Forlini, colei che lo aiutava nell’assistenza domiciliare, di Mariano Perroni, coordinatore delle infermiere, di Ricardo Almiròn, infermiere, di Pedro Pablo di Spagna, medico clinico. Sotto accusa anche l’infermiera Gisela Dahiana Madrid, che però sarà processata in un’altra data. 

Non è un caso che oggi una folla si sia adunata davanti al tribunale e quando è arrivata l’auto con gli imputati abbia urlato: “Assassini!”. Un processo che si prevede molto lungo, potrebbe durare mesi. Devono essere ascoltate 120 testimonianze presentate da accusa e difesa. 

La vita di Maradona degli ultimi giorni

Impressionanti le informazioni rilasciate dalla polizia subito dopo la morte e le dichiarazioni della ex moglie Claudia Villafane a un amico, riportate dal Corriere della Sera. La gestione della casa di Maradona era “disastrosa” nei giorni post ricovero. Il calciatore dormiva al piano terra, vicino a un tavolo da biliardo, in un materasso senza lenzuola, con finestre senza tapparelle, mangiando panini e con  gli effetti personali dentro buste di plastica. Il calciatore era semi abbandonato, senza assistenza né cure domiciliari. Incredibili anche la dichiarazione del Pm Patricio Ferrari, che in aula ha mostrato la foto di Maradona nel suo letto di morte, con il ventre gonfio, abnorme.

Aprile 2, 2025

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